Mi scuso per la settimana di silenzio,
ma sto lavorando a diverse cose in parallelo e ho bisogno di dilatare
i tempi. Spero di aggiornare con qualche altro extra nei prossimi
giorni!
Giungiamo al termine del giro dei
protagonisti con Leder.
Hawk rappresenta un punto fermo
all’interno del gruppo.
È il pilastro che sorregge i Falchi
Neri, che li definisce e dà uno scopo ai suoi membri. È quello che
a dispetto di quanto venga amato od odiato rimane comunque una
certezza irremovibile.
In questa metafora Leder è quello che
esamina il pilastro, trova la minuscola crepa che potrebbe farlo
cedere e la prende a picconate. Ma lo fa in modo intelligente,
calibrando la potenza di ogni colpo e prendendosi il tempo per
abbatterlo senza che nessuno se ne accorga.
Leder è il terzo membro anomalo del
gruppo: è diverso prima di tutto perché diventa un membro dei
mercenari a 18 anni, quindi non cresce nei Falchi e ciò gli permette
di osservare le persone che gli stanno intorno con maggior distacco,
senza essere condizionato dalla sorta di Sindrome di Stoccolma che
affligge i suoi compagni; di conseguenza è anche molto più
indipendente e ambizioso.
Fun fact: è anche un grosso figlio di
puttana.
Ma perché Hawk dovrebbe accettarlo nel
gruppo sapendo che c’è un rischio molto alto che una mina vagante
come lui possa mettergli i bastoni tra le ruote?
Perché era in sconto. Letteralmente.
Leder viene venduto a Hawk come schiavo tuttofare e si dimostra
immediatamente tutto ciò che Kevlar vorrebbe essere nei suoi sogni
più bagnati: un soldato robusto, sveglio e disciplinato,
particolarmente adatto per la mischia.
E perché è anche un ottimo attore,
disposto a fare di tutto per raggiungere i propri obiettivi. Dote che
devi possedere per forza se vuoi sopravvivere a 18 anni di “schiavo
tuttofare”.
Così Leder fa ciò che gli riesce
meglio: ricavare il maggior guadagno possibile dalla sua posizione,
manipolando chi può tornargli utile. Ma quanta influenza può avere
l’ultimo arrivato in un gruppo di soldati sottomessi?
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