mercoledì 10 luglio 2013

Del titolo e dei personaggi – Liz [parte 2]

Adesso, non è che voglio mettermi a spiegare la trama per filo e per segno e dilungarmi all'infinito.  Ma di queste cose – forse solo di queste – mi piace parlare a briglia sciolta.

Dicevo: Hawk rischiava di starmi troppo simpatico, così ho dovuto contrapporgli dei protagonisti con un carattere altrettanto forte e porli in conflitto, perché come già noto il conflitto è il motore della storia.

E a girare la chiave nel quadrante si può dire che è proprio lei, Elisabeth, l'elemento anomalo del gruppo che spezza, in realtà solo superficialmente, gli equilibri tra i Falchi Neri.


Liz nasce in una famiglia agiata, amata e coccolata così tanto da sentirsi oppressa, figlia unica di un ufficiale che ha un passato legato a filo doppio con quello di Hawk. Elisabeth – nome elegante, ma banale e sdolcinato – diventa Liz quando viene strappata alla sua graziosa vita da bambola, per essere catapultata nella realtà dei Falchi ed essere costretta a lottare per sopravvivere e per conquistarsi un posto nel gruppo. Le mani morbide della bambina che suonava il piano si ricoprono di calli e cicatrici, e anche il suo cuore si indurisce come il cuoio.


Volevo giocare sul contrasto tra il suo aspetto gradevole e il suo modo di fare molto duro, schietto, spesso caustico, anche se la caratteristica che contraddistingue la Liz adolescente è senza dubbio l'indifferenza, verso gli altri e verso se stessa. Se il brusco cambiamento di ambiente accende in lei sentimenti violenti e mai provati prima – odio, ribellione, disprezzo – il tempo e l'abitudine smorzano il suo impeto e la uniformano agli altri mercenari.

Nessun commento: